La classifica delle malattie più diffuse e più mortali al mondo: i dati che non ti aspetti

La questione delle malattie più diffuse e più mortali al mondo impone una riflessione accurata, basata sui dati epidemiologici più aggiornati e sulle differenze sociodemografiche tra Paesi ricchi e poveri. Le statistiche globali evidenziano che, negli ultimi decenni, si è assistito a uno spostamento significativo nel quadro delle patologie: le malattie croniche non trasmissibili hanno superato le malattie infettive come principali cause di morte in gran parte del pianeta, portando con sé esiti e numeri imprevedibili per la popolazione mondiale.

I numeri delle malattie croniche non trasmissibili

Secondo le ultime stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno le malattie croniche non trasmissibili (MCNT) sono responsabili di circa 41 milioni di decessi, ovvero quasi il 70% delle morti totali nel mondo. Queste includono principalmente malattie cardiovascolari, tumori, diabete e patologie respiratorie croniche. Tali patologie colpiscono indiscriminatamente uomini e donne, con una quota impressionante di decessi prematuri (sotto i 70 anni), pari a circa 17 milioni ogni anno. I fattori di rischio principali sono uno stile di vita sedentario, una dieta poco equilibrata e il consumo di tabacco o alcol.

Le malattie cardiovascolari rimangono in assoluto la prima causa di morte globale, seguite dal cancro in generale. I dati del 2022 indicano che ogni due secondi una persona muore per MCNT prima di aver compiuto 70 anni. Tra i tumori più frequenti, secondo lo IARC e i rapporti recenti:

  • Cancro al polmone: circa 2.480.000 nuovi casi all’anno
  • Cancro alla mammella (donne): circa 2.300.000 casi
  • Cancro del colon-retto: circa 1.926.000 casi
  • Cancro alla prostata: circa 1.466.000 casi

Il cancro è la principale causa di morte prematura nei Paesi ad alto reddito, dove trova il primo posto insieme alle malattie cardiovascolari. Nei Paesi a reddito medio-basso invece, la mortalità oncologica è superata dalle malattie infettive (cancro, tubercolosi, HIV).

La diffusione globale delle malattie infettive

Nonostante il progresso medico, le malattie infettive continuano a rappresentare una minaccia significativa, in particolare nelle zone più svantaggiate. Nel 2016, i dati OMS stimavano 376 milioni di nuovi casi delle quattro principali malattie sessualmente trasmesse e curabili: Chlamydia trachomatis, gonorrea, sifilide e Trichomonas vaginalis. Questi numeri mostrano una prevalenza particolarmente elevata nelle fasce giovanili (15-49 anni).

Nello specifico:

  • 127 milioni di nuovi casi di infezione da Chlamydia trachomatis
  • 87 milioni di nuovi casi di gonorrea
  • 6 milioni di nuovi casi di sifilide
  • 156 milioni di nuovi casi di tricomoniasi

Altri dati rilevanti includono la presenza di 500 milioni di persone con infezione genitale da herpes virus, 300 milioni di donne affette da Papilloma virus (HPV), causa principale del tumore cervicale, e 240 milioni di persone con infezione da epatite B. Sia HPV che epatite B sono prevenibili tramite vaccinazione.

Nel campo delle infezioni neonatali, la sifilide resta una delle cause principali di esiti avversi alla nascita, con oltre 350.000 neonati coinvolti ogni anno.

Le malattie respiratorie croniche: una crescita silenziosa

Le malattie respiratorie croniche, in particolare la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e l’asma, rappresentano la sesta causa di morte nelle regioni europee e, in generale, sono in crescita anche a livello globale. Nel 2021, nell’area europea dell’OMS si stimava che circa 81,7 milioni di persone vivessero con una malattia respiratoria cronica, e ogni anno 6,8 milioni di nuove diagnosi vengono registrate. Quasi l’80% dei decessi legati alle CRD riguarda la BPCO. A livello globale, si tratta di patologie strettamente legate all’inquinamento atmosferico, al tabagismo e all’esposizione professionale a sostanze tossiche.

I numeri che non ti aspetti: il peso delle malattie trasmissibili e non trasmissibili

La classifica delle patologie mondiali, sebbene dominata dalle MCNT, cambia sensibilmente tra aree geografiche diverse. Nei Paesi ricchi, le malattie cardiovascolari, il cancro, il diabete e le malattie respiratorie croniche sono al primo posto tra le cause di morte; invece in Africa, Sud-Est Asiatico e in molte nazioni a basso reddito la mortalità per malattie infettive è ancora predominante. Tra queste, la tubercolosi e l’HIV restano problemi gravissimi, a cui si sommano epidemie periodiche di meningite, colera e malaria.

Le principali malattie non trasmissibili includono:

  • Malattie cardiovascolari
  • Cancro
  • Malattie respiratorie croniche
  • Diabete
  • Disturbi neurodegenerativi (tra cui Alzheimer e Parkinson)

Le principali malattie trasmissibili che determinano ancora milioni di morti sono:

  • Tubercolosi
  • HIV/AIDS
  • Malaria
  • Malattie diarroiche
  • Malattie sessualmente trasmissibili (Chlamydia, gonorrea, sifilide, tricomoniasi)

Implicazioni sociali e prospettive future

La lettura di questi dati rivela alcune sorprese: molte malattie che fino a qualche decennio fa rappresentavano la principale minaccia per la sopravvivenza sono ora in parte gestibili grazie a vaccini, farmaci e programmi di prevenzione. Tuttavia, il progressivo invecchiamento della popolazione, la trasformazione degli stili di vita e le disparità nell’accesso alle cure continuano a influenzare profondamente la distribuzione delle patologie e il rischio di mortalità prematura. In molti Paesi, la gestione efficace della prevenzione e la promozione della salute potrebbero evitare una quota significativa di queste morti, ma la strada è ancora lunga.

La classifica delle malattie cambia anche secondo l’età e il genere: le donne sono più esposte ad alcune patologie (tumore alla mammella, HPV, malattie autoimmuni), mentre negli uomini la mortalità cardiovascolare resta superiore. Le statistiche mondiali mostrano inoltre come solo pochi Paesi sono vicini agli obiettivi di riduzione della mortalità fissati dalle Nazioni Unite, con Corea del Sud, Giappone, Islanda, Svizzera e Norvegia tra i migliori esempi.

In sintesi, i dati epidemiologici mondiali sottolineano che le malattie non trasmissibili continuano a uccidere ogni anno milioni di persone, con una crescita costante nei Paesi in via di sviluppo avviati verso la transizione demografica. Parallelamente, le malattie infettive mantengono ancora un ruolo dominante in molte aree, soprattutto dove le risorse sanitarie sono più scarse e le vaccinazioni meno diffuse. L’interazione tra questi fattori rende il tema della salute globale estremamente complesso e aperto a continue evoluzioni, chiedendo una risposta sempre più mirata e personalizzata ai bisogni di ogni popolazione.

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