Non piantare questi alberi se non vuoi raccogliere foglie all’infinito in autunno

Quando si sceglie di piantare degli alberi nel proprio giardino, uno degli aspetti meno considerati è la caduta delle foglie durante l’autunno. Questo fenomeno, caratteristico degli esemplari caducifoglie, può trasformarsi in un lavoro continuo di raccolta e manutenzione, specie per alcune specie che tendono a produrre un quantitativo enorme di fogliame destinato a ricoprire il suolo. Prima di selezionare una pianta, valutare bene le proprie capacità e la reale volontà di dedicarsi a questa pratica stagionale può evitare spiacevoli sorprese.

Il fenomeno della caduta delle foglie

L’autunno porta con sé una vera e propria metamorfosi dell’aspetto degli alberi, specialmente tra le latifoglie diffuse nei giardini italiani. Il cambiamento del colore, chiamato foliage, è la fase più spettacolare ma anche il preludio alla fisiologica caduta delle foglie. Questo fenomeno avviene perché, con il calo delle temperature, la pianta interrompe la produzione di clorofilla e trasporta le sostanze nutritive dalle foglie verso le parti perenni come rami e gemme, preparandosi per il riposo vegetativo invernale. A livello del picciolo, ovvero la base della foglia, si forma una particolare cicatrice suberosa che serve a isolare la pianta e favorire la caduta delle foglie, impedendo l’ingresso di patogeni e proteggendo così l’intera struttura vegetale.

Durante questo periodo, le foglie iniziano a staccarsi progressivamente, chiedendo a chi gestisce il verde di intervenire costantemente con la raccolta. Foglie non raccolte possono infatti diventare un tappeto scivoloso, creare marciume, impedire il passaggio ai raggi solari e compromettere la salute del prato.

Alberi da evitare se non vuoi raccogliere foglie all’infinito

Se si preferisce limitare la manutenzione, è fondamentale conoscere quali specie producono la maggiore quantità di foglie caduche. Tra queste si trovano:

  • Quercia: imponente, molto diffusa e apprezzata per l’ombra, la quercia è anche nota per la grande quantità di foglie che rilascia in autunno, coprendo vaste superfici.
  • Acero palmato: celebre per la bellezza del foliage dai colori intensi, si distingue anche per una caduta abbondante e prolungata delle foglie, spesso per diverse settimane, rendendo necessario intervenire più volte per ripulire il terreno.
  • Castagno europeo: oltre a produrre i suoi apprezzati frutti, è responsabile di una vera e propria tappezzeria autunnale di grandi foglie, che vanno raccolte regolarmente per evitare problemi e mantenere pulito il giardino.
  • Frassino: diffusissimo nei parchi urbani e nelle nostre campagne, forma chiome ampie e ricche di fogliame che in autunno si staccano in massa, costringendo a continui interventi di raccolta.
  • Larice: sebbene sia una conifera, ha la particolarità di perdere le proprie aghiformi in autunno, contribuendo comunque a formare una copertura fitta di materiali da rimuovere.

Oltre a queste specie, anche molti altri alberi quali platani, tigli, ontani e betulle sono famosi per il loro abbondante rilascio di foglie. In aree urbane e rurali, la scelta di questi alberi deve essere affiancata alla consapevolezza che per diverse settimane ci si dovrà dedicare assiduamente alla raccolta di foglie secche.

Alternative a bassa manutenzione: gli alberi sempreverdi

Per chi desidera invece un giardino più facile da gestire durante i mesi autunnali e invernali, la soluzione ideale è puntare sugli alberi sempreverdi. Questi non subiscono la classica caduta delle foglie, eliminando quasi del tutto la necessità di frequenti interventi. Molte piante sempreverdi hanno foglie coriacee, aghi o lamelle che persistono per diversi anni. Tra le tipologie più utilizzate troviamo:

  • Pini: resistenti, molto decorativi e richiesti per il verde urbano e giardini ampi, i pini non rilasciano grandi quantità di aghi in autunno, abbassando di fatto il lavoro di pulizia rispetto alle caducifoglie.
  • Cedri: eleganti e imponenti, mantengono la propria chioma verde tutto l’anno, donando continuità estetica e semplicità di gestione.
  • Leccio: una delle querce sempreverdi mediterranee, adatta sia a giardini che parchi, non perde le foglie, evitando così accumuli fastidiosi.
  • Magnolie sempreverdi: molto amate per i fiori spettacolari e le foglie lucide e coriacee che rimangono sulla pianta per tutto l’anno.

Consigli per la gestione del fogliame autunnale

Se, per ragioni estetiche o ambientali, si decide comunque di piantare alberi caducifoglie, è importante adottare alcune semplici strategie di gestione:

  • Raccogliere periodicamente le foglie: non aspettare che si accumulino in grandi quantità, intervenendo ogni settimana aiuta a mantenere il prato sano e riduce il rischio di incidenti.
  • Riutilizzare il fogliame: le foglie raccolte possono essere compostate, trasformandole in ottimo concime per il giardino.
  • Attenzione alla potatura: evitare di potare le piante prima che abbiano perso tutte le foglie consente di non interrompere il naturale ciclo di assorbimento delle sostanze nutritive, favorendo la salute della pianta per la stagione successiva.
  • Valutare la posizione della pianta: pianificare la collocazione delle caducifoglie lontano da vialetti e aree di passaggio può facilitare la raccolta e ridurre al minimo i disagi.

Piantare alberi significa arricchire il proprio spazio verde, ma farlo con consapevolezza rispetto a quanto lavoro comporta la loro gestione stagionale è fondamentale. Prestando attenzione alla scelta delle specie e seguendo metodi adeguati di gestione, si può godere della bellezza della natura senza incorrere in un lavoro interminabile o danni al giardino.

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