Nel corso degli ultimi anni, l’uso quotidiano di antisettici si è affermato come una delle pratiche più diffuse per la prevenzione delle infezioni sia in ambiente domestico che sanitario. Tuttavia, non tutti i prodotti comunemente adottati risultano davvero efficaci, e alcuni possono persino rivelarsi pericolosi per la salute se usati in modo scorretto o prolungato.
Antisettici di uso comune: tra efficacia e limiti
Tra i prodotti più reperibili in commercio rientrano la clorexidina, i iodofori (come il PVP iodio), l’acqua ossigenata (perossido di idrogeno), la candeggina (ipoclorito di sodio) e i disinfettanti a base alcolica. Queste sostanze sono spesso presentate come soluzioni universali per l’igiene, ma la realtà è più complessa.
La clorexidina e i iodofori presentano, ad esempio, limiti nello spettro d’azione, soprattutto nei confronti di microrganismi più resistenti come Mycobacterium tuberculosis, alcune spore batteriche e ceppi resistenti di Pseudomonas e Staphylococcus. L’efficacia di questi prodotti dipende fortemente dalla concentrazione e dal tempo di contatto; se non vengono rispettati, l’azione antimicrobica può essere del tutto insufficiente. Inoltre, sono possibili interferenze ambientali: la presenza di materiali organici (ad esempio sangue o liquidi corporei), un pH elevato o temperature superiori ai 43°C possono ridurre drasticamente la loro efficacia o renderli persino inattivi.
I rischi legati a un impiego scorretto
L’utilizzo di antisettici non è privo di rischi per la salute umana e per l’ambiente.
- Clorexidina e iodofori: Possono risultare tossici in caso di ingestione accidentale e generare gravi effetti sistemici se applicati su ustioni estese, tra cui una severa acidosi metabolica e interferenze con test di funzionalità tiroidea. La tossicità si manifesta anche per via di possibili combinazioni errate con altri composti come acetone, acqua ossigenata o mercurio, rendendo i preparati instabili e poco sicuri.
- Il PVP-iodio non va utilizzato su ustioni che superano il 20% della superficie corporea, poiché ne aumenta l’assorbimento e la tossicità sistemica. In soggetti con patologie tiroidee può interferire con le analisi cliniche.
- L’acqua ossigenata (perossido di idrogeno), benché largamente impiegata grazie alla sua reputazione di “rimedio naturale”, presenta effetti avversi: a concentrazioni elevate o con applicazioni ripetute può causare irritazioni, ustioni chimiche e depigmentazione temporanea della cute. Se usata su supporti tessili, può danneggiarli in modo permanente. Alle concentrazioni d’uso domestico (3-5%), l’effetto antisettico è spesso insufficiente per disinfezioni reali.
Un altro rischio importante riguarda la candeggina (ipoclorito di sodio). L’utilizzo dei comuni flaconi domestici – che contengono concentrazioni di cloro troppo basse (3-5%) – non garantisce una disinfezione efficace. Solo a concentrazioni superiori si ottiene una reale azione antibatterica, con il contro di un rischio tossicologico e corrosivo per pelle, vie respiratorie e materiali.
Alcol e disinfettanti per le mani: più rischi che benefici?
Particolare attenzione merita la diffusa abitudine di utilizzare frequentemente disinfettanti a base alcolica per le mani. Sebbene siano efficaci su molti virus e batteri, il loro uso ripetuto comporta vari effetti collaterali:
- L’alcol rimuove i lipidi protettivi dalla pelle, causando secchezza, screpolature ed eczemi. La riduzione dei batteri buoni può favorire l’ingresso di agenti patogeni più aggressivi nei tessuti danneggiati.
- Un’eccessiva disinfezione favorisce lo sviluppo di ceppi microbici resistenti, riducendo con il tempo l’efficacia degli antisettici stessi e rendendo le infezioni più difficili da trattare.
- L’alcol è irritante anche per le vie respiratorie in ambienti poco aerati e può determinare fenomeni allergici.
Consigli e buone pratiche per la sicurezza
Affinché l’uso degli antisettici sia realmente efficace e privo di rischi, è essenziale adottare buone prassi:
- Ricorrere agli antisettici solo in caso di reale necessità e preferire un lavaggio accurato con acqua e sapone per la pulizia quotidiana delle mani e della pelle integra.
- Seguire scrupolosamente istruzioni su dosaggio, tempo di applicazione e modalità d’uso specifiche per ogni prodotto.
- Non mescolare prodotti diversi senza indicazioni esplicite, in quanto possono reagire tra loro producendo sostanze tossiche o inattivarsi vicendevolmente.
- Limitare l’applicazione su ferite profonde, ustioni estese, cute sensibile o bambini e rivolgersi sempre a personale sanitario per i casi dubbi.
- Dopo l’uso di prodotti a base alcolica, applicare una crema idratante per ricostruire il film protettivo cutaneo e prevenire irritazioni.
Infine, è fondamentale ricordare che il termine antisettico si riferisce a sostanze usate per inibire la crescita dei microrganismi su tessuti viventi, mentre i disinfettanti trovano impiego su superfici e oggetti. La confusione tra queste due categorie può contribuire a scelte inappropriate e a un falso senso di sicurezza.
Un’informazione corretta e aggiornata, insieme a una valutazione attenta dei rischi e dei reali benefici, permette di proteggersi efficacemente senza esporre sé stessi e gli altri a inutili pericoli, valorizzando una cultura della salute basata sulla consapevolezza e sulla responsabilità individuale.