Quando chiamare un geometra e quando un architetto? Ecco la differenza che pochi conoscono

Affrontare opere edilizie o la gestione di un immobile porta spesso a un interrogativo comune: a chi rivolgersi tra geometra e architetto? L’apparente somiglianza tra questi due professionisti genera dubbi non solo nei privati, ma anche nelle aziende, perché la loro collaborazione è frequente e necessaria, ma le funzioni e le responsabilità sono diverse e regolamentate. Comprendere le differenze permette di scegliere con consapevolezza e ottimizzare tempi e risorse per ogni tipo di intervento.

Formazione, competenze e campo d’azione

La distinzione tra geometra e architetto inizia dal percorso formativo, che determina l’accesso agli albi professionali e i limiti di competenza:

  • Geometra: ottiene il titolo frequentando un istituto tecnico a indirizzo costruzioni, ambiente e territorio; può anche conseguire una laurea triennale in discipline tecniche. Dopo un periodo di praticantato e il superamento dell’esame di Stato, si iscrive all’albo professionale territoriale. Il geometra è quindi abilitato a svolgere attività che richiedono principalmente competenze tecniche e amministrative, come la preparazione di pratiche catastali, rilievi topografici, divisioni, successioni e la progettazione di piccole opere edilizie civili, soprattutto se non complesse dal punto di vista strutturale o architettonico.
  • Architetto: il percorso è più lungo e specializzato. Prevede il conseguimento di una laurea magistrale in Architettura (cinque anni) e il superamento dell’esame di Stato per l’iscrizione all’Ordine degli Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori. La formazione approfondisce non solo gli aspetti tecnici, ma anche quelli artistici, storici e urbanistici della progettazione. L’architetto si occupa di progettazione edilizia a ogni livello, dalla scala urbana al dettaglio, con particolare attenzione all’integrazione tra esigenze spaziali, estetica, innovazione e rispetto dei vincoli storici o paesaggistici.

Lavorando in modo sinergico, queste due figure professionali assicurano la corretta esecuzione di ogni fase di un’opera edilizia, dalla pianificazione alla realizzazione, fino alla regolarizzazione burocratica.

Quando rivolgersi a un geometra

Il momento giusto per chiamare un geometra coincide generalmente con tutte quelle situazioni che richiedono competenze tecniche specifiche, ma non prevedono una progettazione architettonica articolata:

  • Pratiche catastali e rilievi topografici: il geometra è lo specialista della misurazione del territorio, redazione di planimetrie aggiornate, variazioni catastali, accatastamenti di nuovi immobili o modifiche di immobili esistenti.
  • Divisioni e frazionamenti: si può ricorrere a questa figura per suddividere una proprietà tra diversi soggetti, gestire successioni o predisporre tabelle millesimali per il condominio.
  • Direzione lavori per opere minori: ristrutturazioni leggere, manutenzioni straordinarie senza alterazioni fondamentali di strutture e volumi, ampliamenti minimi secondo i limiti previsti dalla normativa locale.
  • Dichiarazioni di conformità edilizia: il geometra compila e presenta le pratiche amministrative presso gli uffici tecnici comunali, monitora lo stato legittimo dell’immobile e gestisce la documentazione necessaria per il rilascio delle varie autorizzazioni.
  • Consulenze immobiliari: dalle stime ai sopralluoghi, dalle perizie e valutazioni ai pareri tecnici in caso di controversie.

La figura del geometra si rivela fondamentale soprattutto quando l’intervento è mirato a ottimizzare la gestione delle pratiche burocratiche e rendere più fluido il rapporto con gli enti pubblici .

Quando è necessario l’intervento dell’architetto

La scelta di coinvolgere un architetto è indispensabile quando il progetto comporta valore estetico o richiede una particolare attenzione agli aspetti di innovazione, design o complessità strutturale. Alcuni casi in cui è obbligatorio o fortemente raccomandato:

  • Progettazione di nuove costruzioni, ampliamenti, sopraelevazioni: l’architetto deve essere coinvolto in tutte le situazioni in cui l’opera modifica in modo rilevante l’aspetto, la funzione o lo sviluppo volumetrico di un edificio. Solo lui può firmare progetti complessi o di edifici pubblici.
  • Interventi di restauro e risanamento conservativo: soprattutto per immobili di interesse storico, artistico o sottoposti a vincoli paesaggistici o urbanistici, laddove la sensibilità al restauro è una competenza esclusiva dell’architetto.
  • Progettazione architettonica e d’interni: dalla distribuzione degli spazi all’ideazione del layout di residenze, uffici o spazi commerciali, inclusi arredi su misura e soluzioni innovative per l’efficientamento energetico e la sostenibilità.
  • Supervisione estetica e urbanistica: l’architetto valuta l’impatto ambientale del progetto, integra le esigenze del committente con il contesto paesaggistico e normativo locale, e propone soluzioni armoniose e sostenibili.

In altri termini, qualunque iniziativa coinvolga scelte formali, creatività e interventi che modifichino il carattere dell’opera, sia esso edificio, spazio pubblico o infrastruttura, deve prevedere la supervisione dell’architetto .

Complementarietà e limiti normativi

Spesso la scelta tra geometra e architetto non è alternativa, ma complementare: la normativa edilizia italiana, infatti, assegna a ciascuna figura limiti di operatività precisi. Il geometra, ad esempio, può occuparsi soltanto della progettazione di edifici civili con caratteristiche “semplici” (in particolare residenze singole o palazzine fino a una determinata volumetria), mentre l’architetto ha accesso alla progettazione di qualsiasi tipo di edificio, anche di rilievo monumentale o di destinazione pubblica .

La legge impedisce ai geometri di firmare progetti architettonici per edifici complessi, strutture multipiano o interventi che richiedono calcoli strutturali elaborati. Altrettanto, l’architetto, pur potendo occuparsi di pratiche catastali o direzione lavori, generalmente delega tali attività a geometri per questioni di competenza pratica e ottimizzazione dei costi.

Le sinergie tra queste due professioni permettono di:

  • Velocizzare le procedure di autorizzazione edilizia, affidando a ciascuno il compito più adeguato.
  • Garantire un controllo completo su ciascuna fase del processo.
  • Ottenere risultati di qualità sia sotto il profilo amministrativo che progettuale.

Come orientarsi nella scelta

Per riassumere i criteri decisionali che portano a preferire un geometra, un architetto o entrambi:

  • Se occorrono rilievi, variazioni catastali, pratiche edilizie minori (come CILA, SCIA per piccole ristrutturazioni interne), contattare un geometra è spesso la soluzione più rapida, economica e diretta.
  • Quando l’obiettivo è una nuova costruzione, una ristrutturazione importante con modifiche di strutture portanti, sopraelevazioni e valorizzazione estetica, la legge impone la presenza e la firma di un architetto, che può collaborare con il geometra per alcune attività tecniche.
  • In presenza di vincoli storici, paesaggistici o urbanistici, di locali commerciali da rifunzionalizzare, di progettazione di spazi pubblici o complessi, la supervisione dell’architetto diventa irrinunciabile .
  • Perciò, il consiglio è quello di valutare caso per caso la natura dell’intervento e rivolgersi a una figura con esperienza specifica, magari chiedendo anche un confronto preliminare: molti professionisti collaborano stabilmente tra loro proprio per offrire un servizio integrato.

Infine, vale la pena ribadire che, pur nelle differenti competenze, sia il geometra che l’architetto agiscono come rappresentanti e garanti degli interessi del cliente davanti allo Stato e agli enti pubblici. Lavorare con entrambe le figure, laddove necessario, significa garantire maggiore sicurezza tecnica, qualità progettuale ed efficienza nella gestione dell’intero iter burocratico e tecnico, facilitando ogni tipo di intervento sull’immobile. Per chi desidera approfondire i dettagli tecnico-normativi legati alla figura dell’architetto, la consultazione delle risorse ufficiali offre ulteriori approfondimenti sulle sue prerogative e ambiti operativi.

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