Quando si decide di chiudere un conto corrente, uno degli aspetti più importanti da considerare è la cifra che occorre lasciare sul conto per evitare spiacevoli inconvenienti. Questo dettaglio viene spesso sottovalutato, ma una gestione attenta può prevenire problemi come scoperti, commissioni extra o blocchi temporanei. Vediamo in modo approfondito come determinare il saldo adeguato e quali misure adottare.
Requisiti per la chiusura e saldo necessario
Il saldo minimo richiesto per chiudere un conto corrente non è una cifra universale e dipende da diversi fattori, tra cui il tipo di conto, i servizi collegati e le eventuali operazioni in sospeso. Ogni banca, infatti, può avere regole leggermente diverse, ma in linea di massima si deve rispettare il principio del saldo zero o comunque positivo.
Prima di inoltrare la richiesta di chiusura, è fondamentale verificare con attenzione che:
Se, per esempio, il canone del conto viene addebitato trimestralmente e ammonta a 20 euro al mese, sarà necessario lasciare almeno 60 euro (20×3) se si chiude il conto alla fine del trimestre per evitare debiti con la banca. La stessa logica si applica al canone delle carte di credito o ai costi di altri servizi collegati.
Un conto con saldo negativo non può essere chiuso finché tutte le pendenze non vengono risolte: il cliente dovrà depositare la somma necessaria per azzerare il debito, inclusi eventuali interessi o penali maturati.
Transazioni in sospeso e commissioni
Un errore comune consiste nel trasferire l’intero saldo prima di chiudere il conto, lasciando il saldo a zero senza considerare eventuali movimenti futuri. Dopo la richiesta di chiusura, la banca potrebbe comunque ricevere transazioni in sospeso (addebiti di utenze, accrediti di stipendi, bonifici programmati, rate o pagamenti automatici) che rischiano di far andare il conto in rosso, generando scoperti e relative commissioni.
In questi casi, la banca generalmente:
Il consiglio principale è lasciare sul conto una somma sufficiente a coprire pagamenti e commissioni che potrebbero essere contabilizzati nei giorni successivi alla chiusura. Verificare lo storico degli addebiti e chiedere alla propria filiale un estratto con le operazioni in sospeso aiuta a stimare meglio la cifra da lasciare.
Procedure operative da seguire
Gli step per evitare problemi nella chiusura del conto sono i seguenti:
La procedura di chiusura può essere effettuata direttamente in filiale oppure, per alcuni istituti, anche online. Occorre presentare documento di identità e codice fiscale, e seguire le istruzioni fornite dalla banca.
Conto di base e normativa di riferimento
L’apertura e la chiusura di un conto di base, previsto dalla normativa italiana, segue regole precise. Questo conto non prevede limiti di importo e non può andare in rosso; la banca non esegue pagamenti che comportino saldo negativo, e in caso di incapienza blocca il conto fino al ripristino dei fondi. Il conto corrente di base è pensato per offrire servizi essenziali, inclusi in un canone annuale, e deve essere offerto obbligatoriamente da tutte le banche che propongono conti di pagamento.
Gli obblighi normativi stabiliscono che il cliente debba ricevere informazioni chiare sulle modalità operative della chiusura e sui costi connessi. Una volta effettuata la richiesta di recesso, la banca consegna al correntista la somma residua tramite assegno circolare o bonifico, dopo aver scontato eventuali spese rimaste. Il cliente è tenuto a estinguere eventuali scoperti prima di chiudere il rapporto.
Possibili criticità
Lasciare un saldo troppo basso o esattamente pari a zero può comportare rischi, specialmente se non sono stati presi in considerazione:
Per questa ragione, è consigliabile mantenere sul conto una cifra di sicurezza che copra il saldo e tutte le spese potenziali fino alla conferma della chiusura definitiva.
Consigli pratici finali
Per evitare problemi durante la chiusura, è necessario una verifica puntuale:
In alcuni casi, la banca può consentire di chiudere il conto anche se ci sono piccole commissioni da pagare, decurtandole dal saldo residuo o rinunciando a parte delle spese di scoperto. Tuttavia, questa procedura non è la norma: meglio informarsi per tempo sulle regole vigenti presso il proprio istituto.
Al termine della procedura, è importante conservare la documentazione che attesti l’avvenuta chiusura del conto e la ricezione delle somme residue. In caso di contestazioni, questi documenti rappresentano la prova delle operazioni effettuate.
Chiudere un conto corrente richiede attenzione e precisione, soprattutto per quanto riguarda il saldo finale. Valuta sempre di lasciare una cifra sufficiente per coprire ogni eventualità: solo così, la procedura si svolgerà senza intoppi e senza incorrere in commissioni o penali aggiuntive, garantendo una transizione finanziaria serena e sicura verso il nuovo rapporto bancario.